O meglio, a onor del vero non si chiama Gigi.
Ma nemmeno Peppino.
Gigi è la sua trasfigurazione in entità utopica dalla mia mente creata.
E che vordì?
Vuol dire che Gigi è sì una persona a me cara, un conoscente acquisito da tempo, ormai quasi una estensione del me stesso che vorrei, ma che per motivi di privacy e di mia sanità mentale ha perso il suo vero nome ed è diventato Gigi.
Mmmmhhh.
Molte frasi.
Brevi e contorte.
Non è buona cosa.
E' sintomo evidente del mio imbarazzo e difficoltà nell'accettare e nel parlare della cosa.
Basta girarci in tondo con iperboli noiose, veniamo al punto:
Gigi è il me stesso che vorrei, una proiezione del Custode che vorrebbe e che non può, del rosicone e represso che alberga nel sottoscritto da sempre.
Niente da fare, ancora più criptico il tutto.
Forse sto sbagliando colonna sonora.
Partiamo dal principio:
c'è questo Gigi, un ragazzo magari non di bellissimo aspetto, dal carattere e conformazione tipica mediterranea, del sud, che tu lo vedi e nella tua mente non può far altro che palesarsi la parola, Figo della Madonna.
Non bello, perchè non lo è.
E' pure calvo.
E Dio solo sa quanto io odi i calvi.
Forse perchè i miei più cari amici/fratelli sono calvi.
Ma è Figo della Madonna.
Si veste da Figo della Madonna.
Ha un sorriso da Figo della Madonna.
Espressioni e saper fare da Figo della Madonna.
Ha un fisico da Figo della Madonna.
Se fosse nella terza serie del manga di JoJo, avrebbe come stand un Figo della Madonna.
E come si traduce l'essere Figo della Madonna nella vita reale?
Quello di essere un "puttaniere" -parole sue in un momento di lucidità annebbiata- che acchiappa qualsiasi cosa respiri dell'altra metà del mondo, quello femminile.
Come, come?
Tutto qui?!!?
Tutta sta menata si riduce in un mero discorso di Phiga -copyright di Judoman-?
Sì. E' così.
Lo vedo negli occhi delle donne che lo osservano quando passeggio per strada con lui: hanno occhi solo per lui, lo divorano fameliche, sperano in un incrociarsi di sguardi, in una intesa, che sempre arriva perchè Gigi, l'ho detto prima, non solo è "Puttaniere", ma -sempre suo Verbo-, ha standard di partenza molto bassi, e non si tira mai in dietro quando a parlare è la Phiga.
E' imbarazzante stare al suo fianco.
Fai colazione al bar, e tutte lo guardano ammaliate ed ammirate dal suo modo di scherzare, parlare, muoversi, fare il buffone e quant'altro.
Passeggi per strada e le vedi fare le contorsioniste del collo per girarsi a guardargli il sedere o il pacco.
Le incontri in certi posti o località, e già sai dal loro sguardo che è una di quelle già passate sotto.
A decine. Che ancora lo cercano. Implorano una uscita. Un venerdì o Sabato sera.
La più grande di tutte è stata quella -vi giuro, davanti a me- che se ne è uscita con: "Ho la patata che mi frigge in mezzo alle gambe, usciamo stasera?". Il tutto in un dialetto arcaico del posto, per me irripetibile, quindi ve l'ho scritto in italiano.
Tu, al suo fianco, sei solo un oggetto, qualcosa di inanimato, c'è, si può spostare nel caso intralci, non puzza e non sporca.
Gigi è così da sempre, o almeno, da quanto io ricordi.
Storie su storie di conquiste di ogni tipo, licelai, universitarie, sul posto di lavoro, storie di sesso di ogni tipo, con ragazzine, donne mature, belle, meno belle, bellissime e cessi, ma intriganti.
Smartphone che non smette mai di trillare il lamento disperato di Whatsapp, decine e decine di foto -lo giuro- di ex ragazze o conquiste da una serata, qualche filmino che non può farmi vedere per pudore -pudore, chi, lui? Sì, così dice-.
Storie di donne portate quasi all'altare dopo anni, storie di case acquistate in comune per vivere assieme a queste, presentate ai genitori e a tutti come la ragazza giusta, questa volta, mentre nel frattempo continua a spargere seme ovunque e a rimpinguare le casse dei ditributori automatici di preservativi.
Ed io lì.
Muto.
Greve in volto.
Ma non per lo sdegno, giammai!
Per la rosicata fitta e acuta che mi sale da dentro e mi divora la pancia, lo stomaco, il cuore e l'anima.
Io
Vorre
Essere
Gigi
Avere la vita perversa e orgiastica di Gigi.
Sbattendomene se la persona che Amo soffre, non perchè sono un mostro, ma perchè necessito di questo.
Da sempre.
E non potrei comunque fare a meno della persona che Amo.
Assurdo.
Ma Gigi ci riesce.
Ci è sempre riuscito.
Ma Gigi da qualche tempo è cambiato.
Ha trovato ad attenderlo una Gigia, una persona che mentiva tanto quanto e meglio di lui.
Una persona che è riuscita a fare a Gigi tutto quello che Gigi faceva alle altre, a farlo Innamorare veramente, nascondendo tutto il resto. E Gigi è caduto nel baratro.
Per un pò.
Ora Gigi è un pò meno Gigi.
Sapete perchè?
"-Ciao Gigi, allora come vanno le conquiste?
-Mah, Custode, son cambiato molto in questo periodo, ho cercato di capire il me stesso di prima, dove sbagliavo, il perchè mi buttavo sempre a testa bassa in queste storie assurde che finivano sempre allo stesso modo. Quel tempo è finito. Non ti rendi conto delle cose finchè non ti fermi a guardare indietro.
Guarda, questa è Gigetta *apre una pagina Facebook sullo smartphone*: era una mia compagna ai tempi del liceo che mi correva dietro, ma allora a me non piaceva.
*mi si para innanzi la foto di quella che credo esser una fotomodella, in piscina, mora con gli occhi di un verde da Photoshop*. Dice che mi ha trovato su Facebook e mi ha contattato. Fa la hostess per una compagnia aerea straniera. Ci sta provando spudoratamente con me.
*io, salivazione a mille e sudori freddi perchè le foto di Facebook di Gigetta sono il book fotografico di una Dea, deglutisco con forza rischiando di spaccarmi il pomo d'Adamo*
- Ammazza, ma è bellissima Gigi!
- Sì, ma lei vuole una storia seria, ed io non sono ancora pronto per questo. Voglio stare da solo e avere meno problemi possibili, almeno per un pò.
- Ah...evabè, certo però che ci vuole fermezza a ignorare una ragazza così bella...
- Bè, sì, ci siamo visti e l'ho pompata un paio di volte, ci vediamo ancora e scopiamo, ma io sono stato chiaro, lei viaggia sempre, è sempre fuori, non funzionerà mai ed io ho bisogno di tranquillità."
Vi prego.
Assecondatemi.
La prossima volta che mi incontrate, datemi il contentino, chiamatemi Gigi.




